
BEh rebecca a questo punto siamo in buona compagnia. XD
Anche se non ho capito se sei una donna o un uomo dato che scrivi al maschile
ma hai un nome femminile,ma non è importante.
Quello che è brutto è il senso di non sapere,la frustrazione che ne viene.
Luciano,se fossi in un pozzo potrei cmq scorgere la luce dalla "bocca" del pozzo e
quindi decidere se importarmene o no,ma qui non si scorge nulla,anzi tutto viene
a portarti al contrario.
Se fossimo davvero in un mondo di idee e noi stessi siamo consapevolezza o espressione di
un vuoto (e perchè mai?CHe senso avrebbe?E ci troviamo sempre allo stesso punto),teoricamente
potremmo creare tutto,in fin dei conti siamo vuoto ed energia potenziale allo stato puro,
il mondo sarebbe nostro e dei nostri sogni.
RItornando al concetto di verbalizzazione e modalità di approccio,posso ammettere che sia
l'anima a doverne essere consapevole ma se l'anima sono io dovrei esserne io consapevole,
dovrei sapere da dove vengo dove vado ecc,ma quello che sò è che sono confuso e in cerca di
qualcosa di concreto,anche come sensazione,però,senza offesa mi cadono leggermente le
braccia quando Vadim (nelle pagine di cui parla dell'intenzione esterna) parla di ipnotismo
con la faciloneria di chi non sà come funziona ,rapportandolo poi all'intenzione esterna che in
tutto questo non centrerebbe nulla e il tutto scema vistosamente.
Io voglio credere che il tutto funzioni,anche perchè il primo libro dava quasi una logicità alle cose,ma dire che bisogna aver fede è come credere nel Dio del cristianesimo o negli dei indù.
O ci credi o non ci credi ma a me non basta ,quantomeno la voce senza voce potrebbe dare un'immagine o qualcosa che mostri cos'altro c'è.