Forum Transurfing Italia

Varda ha scritto:Ciao Lily.

Il senso di colpa è spesso ben radicato dentro di noi per tutti i motivi così ben elencati in questa discussione.
Da parte mia mi sento solo di aggiungere di invitarti a ridurre l'importanza di questo argomento, altrimenti, nei modi più svariati, le forze equilibratrici faranno il loro mestiere.
Fare questo anzitutto non richiede sforzo, nè mentale nè di altro tipo.
Non richiede affatto la profusione di una volontà ferrea.
Può significare ad esempio parlarne meno, con te stessa e nel forum. Riderci sopra, magari ridendo di te stessa. Ogni volta che il pensiero appare, semplicemente ringraziarlo per essere lì e poi occuparti di altro.
Oppure osservarlo come nuvole che passano nel cielo, il tuo cielo interiore.
Ognuno deve trovare le sue, uniche, modalità. Il minimo comune denominatore lo chiamerei "leggerezza".

L'importante, come dice Zeland, è ricordarsi di farlo. Ed avere pazienza.
Spesso ci vuole tempo per rimediare i danni fatti in passato.

Un abbraccio

Ciao Varda,
Grazie per il consiglio ma...non mi pare di aver dato una così eccessiva importanza a questo argomento, sono intervenuta un paio di volte e maggiormente per ringraziare le persone che hanno voluto darmi i loro consigli e le loro opinioni come giust'appunto hai fatto tu pure e te ne sono grata
Parlarne meno di quanto io ne abbia parlato avrebbe voluto dire non parlarne affatto...ne ho parlato talmente ''en passant'' che non sono nemmeno entrata nello specifico più di tanto, anche se - credo - questo forum sia stato creato esattamente per questo...parlarne!
Certo che se poi la faccenda diventa ossessiva-compulsiva beh...sicuramente il parlarne diventa più motivo di autocommiserazione che altro, il che implicherebbe che nemmeno studiare l'intera biblioteca di Alessandria d'Egitto potrebbe essere sufficiente a spostare l'attenzione dal 'problema' (che poi è un falso problema poichè credo che tutti siamo concordi nell'affermare che i 'problemi' non esistono..è solo un modo 'distorto' della nostra mente di guardare le cose).
E come pure ho avuto modo di replicare a Renato, concordo pienamente sulla 'questione leggerezza' anche se molto spesso è più facile da dire che da fare...ma almeno la pazienza non mi difetta e quindi attenderò che l'applicazione dia i suoi frutti
La strada è fatta di questo, a volte di dolci discese ed altre di erte salite...
Grazie ancora per avermi reso partecipe del tuo punto di vista, un altro tassello da aggiungere al caleidoscopio!
Ricambio di cuore l'abbraccio.
Lily

Come avete più volte ricordato nel post il “senso di colpa” è una delle maggiori cause di problemi nelle nostre esistenze ,e pertanto, voglio intervenire chiedendo lumi?
Credo che, in conseguenza ai continui richiami da parte di familiari e insegnanti soprattutto facendo leva sulla loro maggiore esperienza “stai sbagliando, non si fa così, noi abbiamo maggiore esperienza ……. Ripetuto in continuazione”, ho acquisito la convinzione di essere inadeguato e questo mi crea notevoli problemi nei rapporti con le persone e con me stesso.
E’ difficile per me liberarmi da questo senso di inadeguatezza ,spesso quando sono con amici/familiari/colleghi mi sento un pesce fuor d’acqua, non riesco ad integrarmi, a intervenire in una discussione, la paura mi prende e come se mi aspettassi un rimprovero da un momento all’altro.
Ho provato a cercare di abbassare l’importanza (esterna) della situazione, a dire a me stesso che non ho nulla da temere, che avere ragione o torto in una discussione non ha nessuna importanza poiché (importante) è confrontarsi ,ma i risultati sono stati scarsi.
E’ così è in molti ambiti famiglia, lavoro; addirittura spesso mi ritrovo a creare delle situazioni in cui il senso di colpa aumenta.
Attendo qualche consiglio.
Grazie a tutti

DoubleM ha scritto:...
Ho provato a cercare di abbassare l’importanza (esterna) della situazione, a dire a me stesso che non ho nulla da temere, che avere ragione o torto in una discussione non ha nessuna importanza poiché (importante) è confrontarsi ,ma i risultati sono stati scarsi.
E’ così è in molti ambiti famiglia, lavoro; addirittura spesso mi ritrovo a creare delle situazioni in cui il senso di colpa aumenta.
Attendo qualche consiglio....

Ciao DoubleM,
l'uscita del terzo volume è ormai alle porte .. RT presenta una prospettiva che ciascuno ha da percorrere e sperimentare da sè .. personalmente non credo molto ai consigli, che sono solo ulteriori prospettive .. di "parole" tralaltro .. RT è esperienza diretta, trasformazione diretta ...

"Non dare importanaza" non è un'attività, un qualcosa che "dobbiamo" "fare", ma una prospettiva di vita, una scelta ..
.. non richiede "sacrificio" ... ma rilassamento, .. fermarsi ! .. nessuno lo può "insegnare" ad un altro ... tutti lo possono "scoprire" .. riconoscere ...

un consiglio ? .. leggiti e rileggiti, con calma e senza "cercare" qualcosa di "particolare" o di "preconcetto", il terzo volume, confrontalo con il tuo "vissuto" ... e poi .. ne possiamo "riparlare" .. ma considera il fatto che RT è innanzitutto qualcosa di diretto, ha poco a che fare con la semantica

buon fine settimana

renato

Ciao DoubleM

Credo che potresti anzitutto usare le diapositive nelle quali ad esempio ti vedi tranquillo e sicuro nel relazionarti con gli altri.
Poi quando questa sensazione ti è divenuta familiare agisci, senza desiderare, con tranquillità. Relazionati.
E sopratutto non ti scoraggiare davanti agli inevitabili insuccessi.
Agisci per gradi. Un obiettivo (piccolo) per volta e metti sempre in conto il potenziale insuccesso, come se fosse già avvenuto.
Questo sì che riduce l'importanza!
E non attenderti grandi risultati in poco tempo. Non attenderti proprio niente!
Il desiderio è di per se stesso mancanza di potere e di convinzione.
Spesso, e ti parlo per esperienza personale, per liberarsi da o attenuare i sensi di colpa ci vogliono anni, anche se questo non è necessariamente il tuo caso

Un abbraccio

renato ha scritto:non richiede "sacrificio" ... ma rilassamento, .. fermarsi !

E' proprio questo che non riesco a fare, non riesco a rilassarmi .... a fermarmi!! Non riesco a valutare col necessario distacco le situazioni che si creano attorno a me
Alle diapositive non avevo pensato, anche se confesso che ho qualche difficolta a visualizzare le situazioni in cui anch'io sono coinvolto, non capisco perchè forse ho fatto ancora poca pratica.

varda ha scritto:Poi quando questa sensazione ti è divenuta familiare agisci, senza desiderare, con tranquillità. Relazionati.

E' questa tranquillità che mi manca, sono sempre teso, sempre in attesa di qualcosa, sempre intento a cercare i risultati...... a volte mi avvilisco non capisco perchè non sono sereno anche se in apparenza ..................
Buona vita a tutti...............
DoubleM

Vorrei dire, molto umilmente, a DoubleM che ora che sa bene cosa non riesce a fare e che ha capito che ciò non gli è utile, potrebbe concentrarsi su altro , qualsiasi pensiero o azione che sia diversa dalle precedenti altrimenti un costruttivo confronto rischia di trasformarsi pericolasamente in un lamento ( carburante molto gradito ai pendoli )...
Almeno così succede a me .
Un grande abbraccio
Roberta

Verissiomo Robby,
è ora di cambiare registro.........
grazie mille

DoubleM ha scritto:...E' proprio questo che non riesco a fare, non riesco a rilassarmi .... a fermarmi!! Non riesco a valutare col necessario distacco le situazioni che si creano attorno a me
Alle diapositive non avevo pensato, anche se confesso che ho qualche difficolta a visualizzare le situazioni in cui anch'io sono coinvolto, non capisco perchè forse ho fatto ancora poca pratica.
... E' questa tranquillità che mi manca, sono sempre teso, sempre in attesa di qualcosa, sempre intento a cercare i risultati...... a volte mi avvilisco non capisco perchè non sono sereno anche se in apparenza ........

Ciao DoubleM,
il fatto che non ci sentiamo "all'altezza" e che proviamo sensi di colpa ... è un gioco sottile: possiamo comportarci in modo da dare ragione agli altri ... con la "speranza" così di "venire accettati" La tensione può derivare da un voler tenere tutto sotto controllo ... sopratutto i .. "risultati" del nostro "darsi da fare"
Nel RT Vadim tratta della realtà che sperimentiamo come una proiezione, uno specchio della nostra realtà interiore. Il "gioco" consiste nel trattare, in ogni "momento presente", dove poniamo la nostra attenzione ... In RT non si parla di "realizzare" o di "ottenere" ... "risultati" ...
Dici che hai difficoltà a "visualizzare" le situazioni, fa attenzione che è molto più importante l'intento che senti in te riguardo ad una situazione futura, che non spararti un filmino nella mente. In tanti non hanno "risultati" proprio perchè visualizzano bene, ma non sono contemporaneamente consapevoli di quello che "sentono" al riguardo ... e della chiarezza del loro intento ... massima sincerità, sempre
Rilassati ..

Ciao a tutti
Anche io traggo beneficio dall'approccio al senso di colpa del modello del Transurfing.
E confesso che beneficio è un termine molto limitativo sarebbe più il caso dire che traggo libertà, ossigeno, acqua sali minerali e nutrimento dal nuovo approccio. I miei manipolatori sono stati e lo potrebbero essere ancora i vari pendoli istituzionali come educazione, famiglia, religione e via discorrendo, ma mi accorgo anche che è stato un lavoro spesse volte unilaterale, ovvero partito da una mia incomprensione verso chi sono e cosa voglio a dare il via al mio senso di colpa. E' stato più semplice accontentare gli altri, ma questo non ha portato altro che all'infelicità mia e di chi mi stava vicino, fintanto che non ho lasciato andare il controllo degli eventi e mi sono lasciato ispirare dal caso, per cozzare con il mio destino. Capire il proprio scopo e riconoscersi in esso è un lavoro un po' difficile, è più facile (in apparenza) camminare in fila per due insieme agli altri per non deludere le aspettative di chi ti dice che ti vuole bene e che lo fa per il tuo bene. Prima del Transurfing avevo già attivato il mio guardiano, ma adesso gli ho costruito una casetta piena di comfort e con una vista panoramica sulla mia vita
Ora è una bella scommessa espandere questo benessere anche alla mia famiglia, e dar modo anche a mia figlia di crescere senza zavorre e con un rinnovato/rinnovabile bagaglio di consapevolezza

una cosa è il pentimento una cosa è il perdono
secondo me

il perdono è spirituale, è una cosa dell'anima è una preghiera

mi dispiace, perdonami, ti amo, grazie questi sono i sentimenti che uno dovrebbe provare

sono compassione, perdono, amore e gratitudine