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Forum Transurfing Italia • Funzio
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Funzio

Inviato: 14 feb 2010, 19:33
da paola64
Vi racconto un successo che mi è capitato l'estate scorsa, quando ancora il Transurfing non sapevo nemmeno esistesse, ma che dopo aver letto il libro, mi è venuto spontaneo confrontare passo passo con ciò che Zeland spiega.
Ora "rileggendo" alcuni episodi eclatanti del mio passato alla luce del Transurfing riesco a focalizzare esattamente lo stato d'animo, il "darmi in affitto" di certe situazioni, il perchè dell'esito positivo o negativo , e questo mi aiuta molto nel presente, a capire come mi sto approcciando alla realtà e dove devo correggere il tiro, anche se controllare scientemente le proprie emozioni è molto più facile a dirsi che a farsi soprattutto in certi contesti, ma tutto sta nella costanza e nel "ricordare".
Non voglio essere presuntuosa ma consiglio a tutti questo "esercizio" o "compito a casa" per dirla alla Zeland, cioè esaminare sotto la lente del Transurfing un espisodio di successo o un fallimento del proprio passato e ricordare come ci si sentiva, a cosa prestato o non prestato attenzione nell'ascoltare il "fruscio delle stelle del mattino".
Torno al racconto della mia storia di successo.
Nel frequentare una persona, mi sono appassionata al mondo delle due ruote, tanto da sentire l'esigenza di passare dalla dimensione "passeggero" a quella di pilota, per poter vivere quella sensazione di libertà e di felicità che ho scoperto essere per me il viaggio in moto (IL MIO FINE).
Premetto che fino a quel momento le mie esperienze motociclistiche da pilota si limitavano al Ciao guidato in gioventù.
Anche solo l'accennare alla cosa, in qualità di madre di famiglia per di più in età da acquistarla per il figlio la moto anzichè per sè, mi è costato appellativi come "incosciente" "immatura" etc.etc. da "pendoli-persone" che spingevano sul senso di colpa o sul voler sapere che cosa era giusto o sbagliato per me.
Ho continuato imperturbabile a coltivare dentro di me il mio fine: solo il pensare alla gioia e all'emozione di guidare una moto mia, studiando itinerari miei, con l'ideale viaggio a Capo-nord fra i miei obiettivi. Senza preoccuparmi di come, quando e perchè.
Difficile trovare anche un mezzo adatto perchè sono piccola di statura e a me serviva un mezzo da touring facile da guidare perchè totalmente inesperta e soprattutto che non fosse il classico scooterone, ma una moto vera e propria.
Risultato: un amico mi invita a fare un giro per concessionari che esponevano i nuovi modelli. Io accetto. Dopo vari tentativi, l'ultimo concessionario (non dirò la marca perchè non serve) mi mostra la moto costruita sui miei sogni, che si chiama proprio Dream New (un caso?).
Io entro in una dimensione di entusiasmo e gioia solo per aver scoperto l'esistenza sul mercato della moto che fa per me. (Ho nettamente a fuoco la sensazione di felicità incondizionata da qualsiasi ostacolo creato dalla ragione che ho provato in quel momento e cerco quando posso di ricrearla in me rapportandomi ai miei fini).
Il concessionario si offre di farmela provare in una filiale di una città vicina (40 km) e prende i dati. Passano i giorni, la telefonata non arriva.
Io non mi preoccupo (ridimensiono l'importanza) anche perchè sento che se non sarà per quest'anno è lo stesso (non costa poco e non si trovano nemmeno tanti usati in giro perchè il modello è uscito solo l'anno scorso sul mercato). Mi basta sapere che la moto per me esiste. Provo una volta sola a chiamare sia il concessionario della mia città sia quello della città vicina, ma il numero risulta occupato in entrambi i casi. Allora lascio perdere. (Zeland dice in qualche punto del libro di non fare la cosa più logica che la ragione ci suggerisce, cioè girare tutta la città per trovare la cosa che probabilmente è - soluzione più semplice - nel negozio sotto casa).
La moto mi arriva letteralmente a domicilio dopo qualche giorno. Lo stesso amico che mi aveva accompagnato mi chiama dicendo che ha saputo casualmente da un altro amico, che una persona vende la moto che cerco. Gira il mio numero di cellulare e dopo poco la persona in questione mi chiama e si offre di farmela provare portandomela sotto casa: sforzo zero (prendere le distanze, lasciare che il flusso si svolga senza sforzo, essere quasi spettatori, non sbattere le braccia contro la corrente cercando di contattare il concessionario: tutto questo è successo nella situazione).
Conclusione: gli eventi si concatenano con una rapidità sorprendente e un'altrettanto sorprendente leggerezza.
Il proprietario aspetta che sia addirittura io a fissare il prezzo, non ha fretta nel pagamento, si rivela una persona onesta e squisita, la banca mi concede istantaneamente il finanziamento che tutto sommato riesco a sostenere senza problemi (contrariamente ai miei timori su prezzo, rate e quant'altro) e quello che pensavo essere un sogno rimandato a chissà quando, si concretizza dopo quindici giorni in un meraviglioso giro inaugurale alla guida della mia splendida moto addirittura in Austria. Fino a poche settimane prima qualcosa di impensabile, impossibile o irraggiungibile o realizzabile chissà quando ...
Il tutto - alla luce delle mie letture - in perfetto stile Transurfing.
"Voi otterrete il vostro giocattolo". Funziona proprio così!

Re: Funzio

Inviato: 6 mar 2010, 21:05
da milu
che bello leggere l'entusiasmo del tuo aver realizzato il dream new! leggere questo messaggio e gli altri sul forum accresce l'acqua marina del libro di zeland. l sensazione che mi da è proprio quella di vivere un movimento incessante. quando pensiamo o ci lasciamo condizionare l'acqua raggela e entro in un letargo polare. non appena il flusso energetico libero dal rimuginio cerebrale riparte si scioglie il ghiaccio e si vive. non so perchè ma questo libro mi ha ricordato molto il wuwei taoista; lascia che le cose avvengano non forzarle. sembra esserci un unico teorema, un unico compito, un unico fine che percorre tutte le discipline spirituali. mi riporta alla bioenergetica che ho studiato, applicato e vissuto da anni come mio sistema di riferimento....ecco....Zeland mi porta fuori dal sistema....perché mi accorgo che mi stavo cristallizzando in un sistema....mi riposta ne movimento dell'acqua, del flusso vitale......siamo noi i nostri guardiani, tu sei per me, io lo sono per te, specchi che si agevolano, senza bisogno di cattedre e insegne. non siamo allora come i discepoli del cristo (vedi vangeli gnostici) o i seguaci del buddha che si aiutano uno con l'altro? forse sto divagando ma mi aiuta sentirmi e lasciare una parola a persone che sento simili nel sentiero.....grazie