
Copio e incollo dal sito "www.cnos.org": "C'è una tentazione tipica di chi, come noi, è in qualche misura portatore dell'eredità culturale ellenistica: quella di pensare che, una volta conosciute le cose, tutto sia risolto. L'eureka (ho incontrato la soluzione perché ho capito) dell'antico saggio Archimede riflette il nostro modo frequente di affrontare le cose. Ci pare che in definitiva stia lì, nel conoscere bene le cose, la soluzione di tutto".
Il rischio é, in certi casi, di leggere, capire, imparare, ma NON METTERE IN PRATICA! E questa invece é la parte più importante, quella che permette alla nostra vita di essere la festa per la quale siamo venuti qui. Certo non é facile "smontare" tutti gli stereotipi che condizionano l'esistenza, ma é necessario...
Tralasciamo il fatto che mi trovavo in un monastero e tralasciamo anche le raffigurazioni religiose, sono elementi ininfluenti; prendiamo in esame solo la frase. Io l'ho interpretata come un segno, un invito ad agire senza perdere tempo. Zeland afferma chiaramente che non bisogna provare a fare le cose, bisogna farle e basta, quindi ho iniziato ad allenare i miei canali come illustrato da Zeland. Tornando a casa mi sentivo rilassato e sereno come non mi capitava da tanto tempo, e di una grossa preoccupazione che aveva reso molto tesi i giorni precedenti non c'era più traccia. Mi spiego: da Ottobre sono alla ricerca di un posto di lavoro, ma vuoi per colpa "della crisi", vuoi per la mia età non proprio verdissima, avevo messo insieme una bella collezione di "no gazie". Ieri mattina sono stato convocato per un colloquio e oggi ho fatto il mio primo giorno di lavoro. E' un lavoro faticoso e sporco, ma é un lavoro. Più avanti si vedrà
