giulio ha scritto:.. Il fatto è che dovremmo riuscire a produrre informazioni produttive in comunione d'intenti con la realtà ed essere felici a prescindere dalla realizzazione di quanto vogliamo; dovremmo,in pratica, stare bene con noi stessi e con la vita anche se la trama della realtà non ci dovesse portare quello che ambiamo ad avere; ... appena iniziamo a desiderare pieni di ansia, di dubbi, di paura di preoccupazioni ecc. beh....in quel momento stiamo praticamente allontanando da noi quanto o chi vorremmo avere nella nostra vita.
Ciao Giulio,
Vadim tratta di come la paura e l'insicurezza giocano, attaccate al desiderio (di avere o essere), un ruolo di "generatori di pendoli" su ogni specifico tema, essendo questi tre elementi la radice di quelle "forze equilibratrici" di cui sentiamo parlare (e grazie alle quali, chi di tanto in tanto, chi più spesso, ci "schiantiamo" nel corso delle nostre esperienze terrene)
Vadim da comunque grande importanza ai nostri fallimenti ed ai nostri insuccessi, come fonte di insegnamento prezioso

.. considerandoli semplicemente "esperienze" possiamo superare la paura che ci tiene bloccati ad agire ...
Ho notato, riflettendo sul materiale proposto da Vadim, che c'è un passaggio da una fase, nella quale "vive" la maggioranza del genere umano, ove viviamo scissi tra una vita esterna ed una interna (in questo caso il nuovo transurferista fa sempre maggiore attenzione ai pendoli che vede "là fuori" e nei quali sono coinvolti anche "gli altri") per arrivare ad una fase ove ... non facciamo più una distinzione tra interno ed esterno e ci accorgiamo sempre di più da dove tutti i pendoli, e la "realtà" come la percepiamo, hanno origine. In quest'ultimo caso Vadim dice che finalmente ci siamo svegliati nel sogno e lo possiamo controllare

... rimarcando il concetto di sognatore lucido
In effetti: cos'è la Realtà ? Esiste di per sè ? .. indipendentemente da "noi" ? è "noi" una "cosa" ? .. è davvero "la trama della realtà" che ci deve portare quello che ambiamo ad avere ?
Al termine del terzo capitolo del terzo libro, intitolato "Coordinazione", ci sono quattro pagine col sottotitolo "Le mele cadono nel cielo" che si conclude con questa frase:
IO NON VOGLIO, IO NON SPERO - IO INTENDO !
Vadim tratta di "scegliere", con
l'intento, la variante che ci è più congeniale .. ci "scivoleremo" dentro ... senza alcuno sforzo ... ci potrà apparire, con stupore, come un miracolo, come una magata fantastica
Buon fine settimana
renato