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La mia cara Klibe

22 Agosto 2015 da Luciano Gianazza ultima modifica: 22 Novembre 2022

la mia cara KLIBE
Contenuti nascondi
1 La mia Cara Klibe
2 La materia non viva penetra e si inocula nella materia viva.
3 Indice dei contenuti:

La mia Cara Klibe

Un altro stupendo libro di Vadim Zeland, purtroppo per ora solo nella lingua russa: La mia Cara Klibe.

Cari lettori!
Oggi, 21 novembre 2014, è finalmente venuta alla luce “la mia cara KLIBE”. Per questo libro è stata organizzata una press release speciale: uno start delle vendite unificato, uguale in tutte le città e in tutte le librerie. Sono onorato della particolare attenzione che è stata attribuita al mio libro, e francamente penso che se lo meriti.

Nel libro, come in uno specchio, ci sono due lati: il mio aiuto a voi e la mia battaglia contro il sistema. Dopo aver analizzato molte lettere, sono giunto a delle conclusioni precise in merito al fatto che molte persone provano difficoltà nella gestione del processo di realizzazione dei loro fini. In ragione di ciò mi sono soffermato a dare consigli dettagliati e chiari sulla base di esempi concreti tratti dalla vita di tutti i giorni, arrivando persino a illustrare l’algoritmo per il raggiungimento dei fini.

Per quanto riguarda la mia battaglia, la questione qui è molto particolare. Da un lato, il percorso del guerriero non è un percorso indicato dal Transurfing. D’altro lato, quando ci si trova ad affrontare le insidie della “matrix” tecnogena, altre vie non ce ne sono. Per me personalmente, avrei potuto scegliere un modo semplice e sereno di esistenza, limitandomi a vivere in un angolino appartato del mondo e a illustrare nei miei libri solo temi semplici e piacevoli. Ma … si sarebbe trattato di una soluzione meschina e patetica.

Non invito nessuno nella mia battaglia. Propongo solo di GUARDARE e VEDERE ciò che succede, diversamente tra un po’ sarà troppo tardi. Ecco che succede:

La materia non viva penetra e si inocula nella materia viva.

Cosi non dovrebbe essere. È sbagliato. Non si può mescolare ciò che è fondamentalmente diverso per natura – il bio e il tecno – cosi’ come non si può essere vivi e morti allo stesso tempo.

In realtà è tutto molto semplice. La tecnosfera e la biosfera possono coesistere armoniosamente. Si possono produrre macchine e computer, utilizzare i comfort e le innovazioni tecnologiche. Però non si può confondere il non vivo con il vivo, non si può cercare di cambiare ciò che è stato creato da madre natura.

Dopo tutto, noi non costruiamo automobili con muscoli vivi, e nemmeno computer con cervelli vivi. Ma se è cosi’, perché permettiamo alla materia inanimata di introdursi in quella viva? Le sostanze chimiche e sintetiche contenute nei cibi o e negli articoli casalinghi, la modificazione genetica delle piante, sono un errore madornale.

Ripeto, nulla ci impedisce di usare i vantaggi derivanti dal progresso tecnologico e di assicurarci, al contempo, cibi naturali e articoli casalinghi non dannosi, di salvaguardarci dalle sostanze nocive e dalle radiazioni, di garantirci una biosfera fiorente.

Tutto questo è possibile, ma serve solo a noi, non alla “matrix”, interessata a mantenerci in uno stato di incoscienza onde evitare le nostre interferenze nel suo processo di sviluppo. La “matrix” non è un’astrazione letteraria, è un’entità reale, in movimento.

Ho detto che non costruiamo macchine fatte di muscoli vivi, né computer basati su cervelli umani. Per ora. Se però si arriverà a un livello del genere, ciò starà a significare che l’umanità è certamente giunta alla sua fine. E se non la smetteremo con le modificazioni delle piante, ben presto il mondo naturale verrà contaminato e comincerà a mutare in modo imprevedibile.

L’obiettivo finale della “matrix”, come appare evidente, è l’elaborazione di un uomo artificiale, geneticamente modificato, e quindi la creazione di una situazione tale per cui le restanti “persone naturali” finirebbero per risultare inutili e indesiderate. È un esito cui si potrebbe giungere molto presto. La realtà tecnologica cambia con estrema rapidità.

Provate un po’ a immaginare: arriverà un momento in cui voi non solo non sarete necessari, ma nemmeno desiderati. Non male come finale, eh? Affinché ciò non accada, occorre svegliarsi già ora, e uscire tempestivamente dallo stato di follia di massa.

Per follia di massa intendo, nella fattispecie, le moderne tecnologie di produzione della farina, dei suoi derivati e dei prodotti da forno. Sono veramente una follia, perché la gente ha smesso di comprendere le cose più semplici ed evidenti .

Non occorre privarsi di cibi buoni e familiari per restare sani e felici. L’importante è non mescolare la sostanza viva con quella non viva. Perché essere malati e infelici? Per quale motivo? Non sarebbe una pazzia?

Il libro non ha la pretesa di salvare l’umanità, però offre una risposta alla domanda: come può cavarsela un individuo in una simile situazione? Ovviamente un libro non è sufficiente per trattare il tema nella sua complessità. L’attenzione è stata pertanto concentrata su due temi fondamentali: la vita e il pane.

Oltre alla tecnica di raggiungimento dei fini personali, viene illustrata l’ormai dimenticata tecnologia di preparazione di un pane delizioso, con tanto di immagini. Credo che non rimarrete delusi.

Vadim Zeland

Indice dei contenuti:

LA RICERCA DEL FINE
• Porsi il fine
• Uscire dai ranghi
• Voi siete autosufficienti, sempre
• Problemi complessi, risposte semplici
• Il fine è trovare il proprio Fine
• Per ogni problema c’è una soluzione
• Il fine e la missione
• Guardiamoci allo specchio
• Cambiamo le impostazioni
• Da chi dipende la mia felicità?
• Diventiamo degni
• Aumentiamo il nostro potenziale energetico
• Creiamo il nostro mondo
• Tiriamoci fuori prendendoci per la collottola
• Smettiamo di pensare
• Decido tutto da sola
• Perché sono qui?

IL RAGGIUNGIMENTO DEL FINE
• Cominciamo il nostro movimento
• Nell’unità dell’anima e della ragione
• A un passo da una vita magnifica
• Muoviamoci verso il fine
• Osserviamo
• Cominciamo ad agire
• Apriamo le porte
• Agiamo
• Giriamo il nostro film
• Come girare il proprio film
• Riduciamo l’importanza
• Liberiamo l’attenzione
• Spezziamo i modelli stereotipati
• Passiamo attraverso lo specchio
• Quest’Universo è VOSTRO
• Diamoci la nostra realtà
• L’algoritmo del raggiungimento del fine

LA NUOVA REALTÀ
• Surfing, cioccolato e KLIBE
• Sicurezza e libertà personali
• L’ecologia dello spirito
• La manipolazione della coscienza di massa
• La libertà di scelta della dipendenza
• La fattoria umana
• La coscienza dei cyborgs
• L’unificazione dei cloni
• L’ecologia personale
• Un esperimento globale
• Una questione di sicurezza personale

IL NUOVO ARKAIM
• Bambini smarriti
• Una stupida trovata
• Un’invenzione fatale
• “Troecniki” a causa della scienza
• Lo stato del sistema
• La Mente collettiva
• Perché?
• KLIBE
• Una tecnologia dimenticata
• Il pane e l’alimentazione viva
• Il trattamento del grano
• La nascita dei fermenti
• Pane di segala al 100%
• Altre varianti

Estratto tradotto da Vera Bani

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Il transurfer è colui che scivola senza sforzo tra le onde del quotidiano e cavalca la vita con leggerezza, senza sprofondarvi dentro.

Libero da legami di dipendenza e consapevole di ogni cosa che fa, il transurfer non attribuisce mai troppa importanza agli eventi, che in questo modo perdono la loro connotazione positiva o negativa e non hanno più il potere di influire sulla sua esistenza.

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Sabato 6 Aprile 2013 Vadim Zeland per la prima volta in Italia!

Luogo: Hotel Leonardo da Vinci - Milano

Evento terminato

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